Due semplici query scritte in equilibrio su di una corda, spazzata dal vento, infestata dalla pioggia. Due poemi popolari scritti di notte nella tempesta, messi in prosa, voluti in rima, rifatti da capo. Una corsa ad ostacoli, fatta su un percorso non dichiarato, che a nuotare nel catrame si riesce ad essere piu' agili. Due semplici query scritte quasi con il sangue e brutte, brutte come la guerra di trincea, sporche e luride. Roba italiana, come la Salerno Reggio Calabria, promesse insostenibili, morti lente, morti male, mortacci loro. Errori misteriosi di paradigmi inesplorati, funzioni non documentate, errori inutili, errori incompresi. Due semplici query, semplici come la visione di un ipercubo, ed a sinistra uno che corre libero sui prati del supporto, che non sapra' mai quante volte ha rischiato la vita nel mettere sale sulle piaghe, come chi ti chiede gli sh. Due semplici query sofferte, uscite fuori come alien, che una giovine, cresciuta in colleggio di suore, messa in cella con 30 detenuti sottoposti a 6 mesi di film porno, soffriva di meno. E nemmeno si puo' dire conclusa la storia. Roba che quando ti guardi allo specchio vedi Dio.
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