giovedì 25 febbraio 2016

Una serena ed odorosa sera d'estate.

Bella, pallida, fredda, solitaria, silenziosa, amica cara ai sognatori.
La tua luce gentile riflesso del tuo candore, lenisce l'oscuro, illumina la via per attraversare lo specchio.
Ovunque io sia, quandunque io sia, comunque io sia, tu ci sei.
C'eri da sempre e persisterai anche dopo di me, ma dimmi Luna «Chi mai più alza gli occhi a te?»
A considerarti, sdraiato nell'erba nelle sere d'estate, non mi sono mai stancato.
Luna però qui in terra tutto scorre e se non sarà più come prima, in qualche modo sarà.
Sarà di nuovo in una serena, odorosa, sera d'estate e tutto intorno a noi ci sarà ancora l'universo.

sabato 20 febbraio 2016

Tom Joad and his mother

John Steinbeck's The Grapes of Wrath
premiato appena uscito col National Book Award, nel 1940 col Premio Pulitzer e un American Booksellers Book of the Year Award
1940

I'll be all around in the dark. 
Sarò nel buio.
I'll be everywhere. 
Sarò ovunque.
Wherever you can look, wherever there's a fight, so hungry people can eat, I'll be there. 
Ovunque guardi, ovunque c'è una lotta affinché le persone affamate possano mangiare, io sarò là.
Wherever there's a cop beatin' up a guy, I'll be there. 
Ovunque c'è un poliziotto che picchia un ragazzo, io sarò la.
I'll be in the way guys yell when they're mad. 
Sarò nella rabbia urlata dei ragazzi.
I'll be in the way kids laugh when they're hungry and they know supper's ready, and when the people are eatin' the stuff they raise and livin' in the houses they build, I'll be there, too.
Sarò nelle risate dei bambini affamati che sanno che è pronto in tavola, e quando le gente mangerà i prodotti della propria terrà e vivrà nelle case che hanno costruito, io sarò anche là.

Non so perché ma una parte significativa di un libro è praticamente sparita.
Cercando su Internet ho trovato la parte mancante, si tratta dell'ultimo dialogo tra Tom Joad e sua madre.

Tom Joad, and his mother, in Ch. 28, p. 419

“You don’t aim to kill nobody, Tom?”
“No. I been thinkin’, long as I’m a outlaw anyways, maybe I could — Hell, I ain’t thought it out clear, Ma. Don’ worry me now. Don’ worry me.”
They sat silent in the coal-black cave of vines. Ma said, “How’m I gonna know ’bout you? They might kill ya an’ I wouldn’ know. They might hurt ya. How’m I gonna know?”
Tom laughed uneasily, “Well, maybe like Casy says, a fella ain’t got a soul of his own, but on’y a piece of a big one — an’ then —”
“Then what, Tom?”
“Then it don’ matter. Then I’ll be all aroun’ in the dark. I’ll be ever’where — wherever you look. Wherever they’s a fight so hungry people can eat, I’ll be there. Wherever they’s a cop beatin’ up a guy, I’ll be there. If Casy knowed, why, I’ll be in the way guys yell when they’re mad an’ — I’ll be in the way kids laugh when they’re hungry an’ they know supper’s ready. An’ when our folks eat the stuff they raise an’ live in the houses they build — why, I’ll be there. See? God, I’m talkin’ like Casy. Comes of thinkin’ about him so much. Seems like I can see him sometimes.”

Nella versione italiana che ho per le mani, ma anche altre mancano di questo bellissimo pezzo, c'è scritto:

FURORE Pag 435 Cap XXVII ( ISBN 88-452-4907-7 )

Rimasero qualche secondo senza parlare, poi la mamma disse: "Come farò a sapere quello che ti succede? Possono ucciderti, possono farti del male, come farò a sapere?"
Tom rise un po' nervoso:"Mah, forse aveva ragione Casy, e ognuno di noi non ha un'anima propria ma solo un pezzo di un'anima grande..."

E cosa ci azzecca con il discorso "originale" di Tom ?
Parte dello spirito del testo originario è addirittura presente nel brano The Ghost of Tom Joad (1995) di
Bruce Springsteen.

Mom, wherever there's a cop beatin' a guy
Wherever a hungry newborn baby cries
Where there's a fight against the blood and hatred in the air
Look for me Mom I'll be there
Wherever there's somebody fightin' for a place to stand
Or a decent job or a helpin' hand
Wherever somebody's strugglin' to be free
Look in their eyes Mom you'll see me.

Ma allora perché la censura ?
Perché hanno mutilato tutti i libri? Perché questa amputazione non la descrive nessuno?
L'unico che potrebbe saperlo potrebbe essere Alessandro Baricco che ha letto e raccontato il libro il 11/11/2002 a radio rai, mi pare che il programma era la grande radio.
Peccato che l'archivio parta dal 2013, oltre 10 anni dopo la trasmissione di Baricco.

Adesso provo a comprarmi una vecchia edizione americana del libro ed una moderna. Vediamo se è vero che qualcuno ne ha comprato i diritti ed ha fatto si che sparisse da tutte le nuove edizioni.

Fottiti.

Ci sono due cose scandalose negli scacchi. La prima è giocare con i vegani, la seconda con i preti.
I vegani non mangiano i cavalli e chi gioca con loro lo fa solo per vincere in modo facile ed ad armi impari.
I preti quando promuovono un pedone vanno a donne e questa non è cosa buona.
Non so perché erano tutti convinti che era diventata una mia necessità salutare la uscente iraniana, avevo in mente altro. Volevo far solo vedere che razza di animale è.
La cosa mi è riuscita particolarmente bene.
Sono molto soddisfatto.
Quando l'ho vista alle corde, ritirarsi come una lumaca nel guscio, ho avuto per un attimo un sentimento di pietà. Povera creatura informe che goffamente cerchi appigli che non sono arrivati, deformata dal proprio peso, oh povera. Ci certo questa volta, che spero non l'unica volta, ti sei accorta di te stessa.
Non ti preoccupare  Echidna, ce ne sono tanti come te.
Il sentimento di pietà è durato un battito di ciglia.
E' stato bellissimo.
Sono contento.
A me è piaciuto.
Molto.

venerdì 5 febbraio 2016

Cartongesso colorato.

Oggi 5 Febbraio 2016, uscendo a comprarmi un panino nella pausa pranzo, dei pezzi di cartongesso colorato hanno attirato la mia attenzione.
Li ho osservati avvicinandomi a loro e, continuando a camminare, sono andato oltre il camioncino che li aveva sul pianale di carico. Erano i resti di una web company cresciuta troppo in fretta e particolarmente avida.
Poi mi son fermato e sono tornato a guardarli di nuovo.
Quel cartongesso una volta era stato vivo, almeno una volta nella sua esistenza era stato il sogno di qualcuno.
È così che mi è tornata in mente la mia azienda.
Quel cartongesso non era solo stato parte di una web company, era stato soprattutto ed al di sopra di tutto parte di un sogno.
Anche io avevo un sogno.
Non per le persone che l'hanno avuto, non per il loro sogno in particolare, non per sarcasmo sempre facile alla fine delle cose, ma per un genuino dispiacere per il sogno in se, che ora ridotto  in pezzi colorati aspettava di essere smantellato, che se avessi avuto un fiore lo avrei deposto sulle reliquie.
Il giorno prima nel kickoff in streaming si leggeva, scritto in un rassicurante azzurro, "Dare 2 dream". No, non potrebbe essere più sbagliato. Non si deve osare di sognare.
"Dream 2 dare". Si sogna per osare.
Osi quello che hai sognato, osi per seguire il sogno.
Dare 2 dream è un concetto malato. È privo di libertà. È un concetto economico, è una farsa,
Anche io ho avuto un sogno, gli ho voluto bene come ad un figlio.
L'ho tenuto stretto fino alla fine.
A volte i sogni fanno male.
Di sogni si muore. Eh sì, è vero.
Ma c'è anche chi muore senza sogni.
Ma c'è anche chi senza sogni muore.