giovedì 31 marzo 2016

Pulito nello sporco.

Dopo ennemila euro alla fine son riuscito a scambiare 40 secondi di chiacchiere sul nulla nel mio Bar preferito, perché è di strada, perché i cornetti son buoni e vari, perché il locale ed i gestori mi son simpatici e non pretendo che io debba piacere a loro
Il tema della conversazione ?
Donne.
Piuttosto banale come tema, ma è sempre un buon inizio perché le cose che sono differenti sono più facilmente attaccabili. L'empatia verso di loro è bassa ed uno si pone meno problemi.
E si lamentava di come ora giochino in attacco, se chiedono un caffè macchinato e lui dice la facciamo sporca, c'è chi non solo non si preoccupa più, ma addirittura ci ricama sopra.
Come a dire... hanno perso il pudore.
Non che la cosa sia necessariamente un problema.
Che una situazione sia buona oppure cattiva, cambierà.
La selezione naturale ripristinerà il giusto equilibrio, anche se poi è pur sempre un equilibrio dinamico.

Mentre parlava era piuttosto provato.
La cosa mi ha sorpreso.
Perché uno che sta dietro il bancone di cose e persone ne vede e sente tante, ecco, uno si aspetta che ormai, uno come lui, sia immune da certe cose; ma poi mi son ricordato della capacità che hanno le donne di rompere i testicoli.
Mi son sentito provato anche io.

Se non era più tardi del solito, se non dovevo portare on line le modifiche e pare che si può fare solo al mattino per ridurre l'impatto sugli utilizzatori, forse gli avrei raccontato della inglesina a gambe large, di quella sul treno con il vestito marrone aderente e nulla più che in un vagone vuoto deve proprio mettersi di fronte, di quella che ha chiesto indicazioni stradali praticamente in topless (e copriteli) , delle estetiste senza tendine alle finestre che danno sul cortile e ...
Ma forse anche no.
Alcune sono talmente incredibili che, se me le racconto addosso, stento a crederci anche io; però, siccome ero presente ed a distanza piuttosto ravvicinata.... devo credermi.
Osceno ?
Forse lo è, saranno pratiche di adescamento? Potrebbe essere, non lo so.
Forse non sono queste le cose oscene, son curiose ma non oscene.
L'intenzionalità, la consapevolezza che hanno di quello che fanno; questo sì che è osceno.
La morte della innocenza, ecco, credo che sia questo il punto.

Il rimanere pulite in situazioni sporche.
Negli ultimi 10 anni ho visto solo una ragazza di Milano che c'è riuscita, forse per caso, forse istintivamente, ma l'ha fatto. Un po' bassa come media e di certo non migliorerà.

Il mondo è quello che è, purtroppo ci sono cose che subisci e non percepisci. La gravità è una di queste. Nessuno si sente attratto verso terra, la forza di gravità non si percepisce, si subisce.
A furia di subirla ti modifica.
Serve uno sforzo piuttosto importante per astrarsi dallo stato corrente delle cose, analizzare la situazione e individuare le forze in gioco, capire quelle che vanno dalla parte giusta e metterle al di sopra di tutto.
Eh pare facile. A rileggerlo mi pare anche più incredibile degli episodi incredibili.

- Leonard Cohen spero che tu abbia ragione. -
C'è un crepa in ogni cosa
ed è da lì che entra la luce.

lunedì 28 marzo 2016

Il fronte


Domani si torna al fronte.
E' così linea di confine che se riesce, anche la retroguardia ti fa secco.
Che posto insalubre


sabato 26 marzo 2016

I miei giorni su Marte.

Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.
(Martin Luther King)

Il falso amico è come l’ombra che ci segue fin che dura il sole.
(Carlo Dossi)

Non dare mai spiegazioni: i tuoi amici non ne hanno bisogno e i tuoi nemici non ci crederanno comunque.
(Elbert Hubbard)

Non abbiamo tanto bisogno dell’aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto.
(Epicuro)

Gli amici sono come i denti. Li perdiamo nel corso degli anni, e non sempre in modo indolore.
(Santiago Ramón y Cajal)

L’amicizia è come il caffè, una volta freddo non ritorna al suo sapore originale, anche se è riscaldato.
(Immanuel Kant).

E’ più facile perdonare un nemico che perdonare un amico.
(William Blake

I veri amici ti pugnalano di fronte.
(Oscar Wilde)

Alla fine raggiunsero un’intesa. Decisero amichevolmente di essere nemici.
(Stanislaw Lec)

Riprendi l’amico in segreto e lodalo in palese.
(Leonardo da Vinci)

Le colpe di un amico scrivile nella sabbia.
(Pitagora)

Un vero amico non si mette mai di mezzo nel tuo cammino, a meno che tu non stia cadendo in basso.
(Anonimo)

Chi smette di essere amico non è mai stato amico.
(Esiodo)

Chi è amico di tutti non è amico di nessuno.
(Arthur Schopenhauer)

L’amicizia fra uomo e donna?
Non resiste.
(alfcolella, Twitter)

Quando si sta morendo di fame, c’è sempre un amico che ti offre da bere.
(Antoine Blondin)

“Sarò tuo amico se…”
“Lascia stare. Io sono amico nonostante”
(Dino Basili)

Tutti abbiamo incontrato lo sguardo di qualcuno e sentito una specie di “riconoscimento” che avrebbe potuto essere l’inizio di un amicizia. Ma poi le luci cambiano, il treno parte, la folla fa ressa tutto intorno… e non sapremo mai.
(Pam Brown)

La migliore regola dell’amicizia è quello di mantenere il tuo cuore un po’ più morbido rispetto alla tua testa.
(Anonimo)

Non sempre l’amico del cuore fa parte del genere umano.
(Dino Basili)

Il miglior genere d’amico è quello con cui ti puoi sedere sotto un portico senza dire mai una parola, e a poco a poco sentirti come se avessi fatto la più bella conversazione del mondo.
(Anonimo)

Solo i veri amici ti diranno quando il tuo viso è sporco.
(Proverbio siciliano)

Gli amici sono quelli che ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone neanche sapevano che eri caduto.
(Anonimo)

A volte la vita su Marte è difficile, soprattutto quando hai del tempo libero.  Circondarsi di foto ricordo in qualche modo aiuta. Anche Sol 3463 sta per giungere al termine.
Sol 3464 sarà migliore.



giovedì 24 marzo 2016

Artificiale

A volte, non troppo di rado, ho come la sensazione...
No. Mento.
Non è una sensazione, ho la certezza di non aver capito cosa non ho capito o cosa c'è da capire.
Sempre che ci sia qualcosa che meriti di essere capita o sia posta in forma capibile.
Questi costrutti artificiali non compensabili in virtù della loro struttura, abbastanza degni da stare in un buon manuale, abbastanza degradanti per essere stati prodotti da esseri della mia specie, mi rendono abbastanza fiero di non aver mai barattato i miei valori con altro.
Inutile dire che non è così, ora come allora e come da sempre, la cosa ha un prezzo.
E' un mondo difficile.
Stupido, molto stupido e difficile in quanto stupido.
Fortunatamente domani sarà una bella giornata,
con un gentile sole primaverile.
La sua luce stellare sublimi e dai eterno riposo a queste domande,
vittime di un destino che uccise loro la risposta.

sabato 19 marzo 2016

Capitolo 1

Gli esseri umani uscirono dalle case e annusarono l'aria pungente e calda proteggendosi le narici contro la polvere.  Ed i piccoli, i bambini, uscirono anch'essi, ma senza gridare, senza correre come avrebbero fatto dopo un comune temporale. 
Gli uomini s'appoggiarono coi gomiti sulle staccionate e osservarono il granturco rovinato, quasi secco ormai, con solo qualche  strisciolina di verde sotto la pellicola di polvere. Gli uomini non parlavano, e si muovevano appena. E le donne uscirono di casa e vennero a mettersi vicino ai loro uomini per sapere se era questa la volta che i loro uomini si sarebbero dati per vinti. 
Le donne senza farsi vedere studiavano i visi dei loro uomini; perché al granturco si poteva, alla fin fine, rinunciare, purché fosse salvo qualcos'altro. 
I piccoli, lì vicino, disegnavano figure nella polvere coi diti dei piedi, e anch'essi inconsciamente studiavano i visi dei genitori, per vedere se si sarebbero dati per vinti. 
Studiavano le facce dei genitori e disegnavano figure nella polvere. 
I cavalli all'abbeverata, prima di arrischiarsi a bere, col labbro superiore spazzavano il pelo dell'acqua. 
Dopo un poco, i visi degli uomini perdettero la loro stupefatta perplessità ma acquistarono un'espressione dura, collerica, ostile. Allora le donne capirono che erano salvi, che gli uomini non si davano per vinti, e allora ardirono domandare: Cosa facciamo? e gli uomini risposero: Chi lo sa, ma le donne capirono che erano salvi, e i piccoli capirono che erano salvi. 
Le donne e i piccoli avevano l'intima convinzione che nessun disastro era catastrofico se i loro uomini non si arrendevano. Le donne rientrarono in casa alle loro faccende, e i piccoli cominciarono a giocare, ma con discrezione, sulle prime. 
Col progredire del giorno il sole, meno rosso, ricominciò a scaldare la terra impolverata. 
Gli uomini, seduti sui gradini d'accesso alle loro case, s'occupavano a disegnar figure in terra servendosi di fuscelli o di sassolini.
Non parlavano; meditavano, calcolavano. 

Estratto del capitolo 1 dal libro "Furore" di John Steinbeck


domenica 13 marzo 2016

È facile convertire gli altri. Difficile è convertire sé stessi.

Quando ti riprometti di non farlo più e poi ci scivoli dentro come fosse niente.
Fottutissimi luoghi comuni e stereotipi, rifugi dei mediocri, fosse dei vili, letamai.
Tenere tutto sospeso e niente scontato, smettere di guardare senza aver visto niente, denudare le cose dall'utilità marginale e vederle nude in quella intrinseca.
Eh già, ma è sempre difficile prima di diventare semplice.

venerdì 4 marzo 2016

Lascia ch'io pianga
mia cruda sorte,
e che sospiri
la libertà.

Il duolo infranga
queste ritorte
de' miei martiri
sol per pietà.

Aria dal “Rinaldo” di  Georg Friedrich Händel
Versione di R. Invernizzi - Ghislieri Consort