mercoledì 27 maggio 2015

Gentlemen Only Ladies Forbidden - G.O.L.F.

In quale galassia sarà finito il golfista?
È veramente tanto tempo che non ho notizie su chi ha fatto del Golf la sua religione.
Mettere in buca con il minor numero di mosse, di per se la teoria del gioco è semplice.
Che io sappia, pochissimi riescono a mettere in buca in modo sistematico. Forse sei fortunato con un campo, con un tiro o con le condizioni meteo e vai in buca; la fortuna di una volta non fa di te un golfista pro, sei solo stato fortunato e siccome la fortuna è aleatoria alla fine sei solo uno sfigato.
Il golfista metteva sempre in buca.
Era così deterministico che alcuni iniziarono ad avere dei dubbi sulla loro sorella, forse forse qualcuno anche sulla propria madre. Il golfista non faceva caso ad un sacco di cose e se erano sposate non era un problema,  non era geloso.
Ma che fine avrà fatto?
Predisse che Albano e Romina si sarebbero lasciati ed ancora mi ricordo quando l'ho sentito alla radio.
Gli appuntamenti li dava in palestra, era lì che se le lavorava per buona parte del tempo. Era un po' sopra la media ed aveva il culto del fisico. Tempo una settimana e cedevano tutte, tra muscoli che si gonfiavano sotto carico e che il golfista metteva ben in mostra, tra i pareri delle amiche "battezzate" che le descrivevano come un Dio, tra i modi gentili e piacevoli, tutte volevano essere campo di gioco almeno una volta nella vita.
Quelle che uscivano con lui avevano tutte lo stesso sguardo, tutte la stessa espressione.
Avevano occhi con pupille così dilatate, e forse non solo quelle erano tali, da sembrare neri. Se le osservavi capivi cosa significa "allupata".
Il golfista.
Avrà avuto anche un nome di battesimo come tutti noi? Sicuramente sì.


venerdì 22 maggio 2015

John Lennon Pub

Ogni tanto ripenso al Pub John Lennon. Era unico, come il personale nel suo interno.  Alla cassa, con aria soddisfatta per gli incassi, c'era baffetto. Quanti soldi gli ho dato!
Spesso facevi la fila perché era sempre pieno.
I frappe erano liofilizzati, le patatine fritte nello stesso olio di tutte le altre, gli alcoolici erano molto inglesi ed i toast costavano una fortuna come i sandwich.
La musica... Ah la musica! Suonavano un sottofondo piacevole, potevi parlare e conoscere meglio le persone. Caro il mio Frank Sinatra, ho imparato a conoscerti ed apprezzarti proprio in quel pub.

Chissà dove sarà Letizia e chissà se avrà terminato di scrivete il suo libro. Faceva dei disegni sul libretto delle ordinazioni: uccelli che uscivano di gabbia, mani, nuvole e tutto dava ad intendere che nel suo libro qualcosa lo doveva raccontare.
Sono stato nel pub tante di quelle volte che alla fine riuscì ad avere un appuntamento da Lei.
Letizia, se per qualche assurdo motivo dovessi leggere questo blog, sappi che la divisa ti donava un look tremendamente sexy. In fondo eri l'unico motivo per cui era importante quel posto.

Non ho più trovato un Pub dove il caffè irlandese è buono come quello del Lennon.

Oggi al suo posto c'è un negozio, ma qualcosa è comunque rimasto. Se la sera scendi dalla macchina e vai di fronte all'ingresso, hai sentore della porta del Lennon. Senti che è lì anche se non la vedi.
Le vetrate colorate gialle ed opache con gli infissi in legno rosso, le colonne, il corridoio centrale e tutto il resto è ancora lì in qualche modo.